Thomas Hunt Morgan, biologo
statunitense, studiò i geni che si trovavano sui cromosomi sessuali,
i quali portano con sé informazioni ereditarie che non seguono
prettamente le leggi mendeliane: si parla perciò di caratteri legati
al sesso. Egli scelse come organismo modello il moscerino Drosophila
melanogaster, i quali possiedono solo quattro paia di cromosomi
(2n=8) e, insieme al suo team individuò le principali differenze del
fenotipo dei vari moscerini, scoprendone una mutante con gli occhi
bianchi.
Esso fu incrociato con una femmina omozigote dagli occhi
rossi, ottenendo nella generazione filiale uno (F1) tutti
discendenti con gli
occhi rossi.
Dopodiché vennero incrociati fra loro
i membri della generazione F1, creando nella F2
maschi e femmine con occhi rossi e solamente una parte di
maschi con gli occhi bianchi.
Infine incrociò il maschio di partenza
con gli occhi bianchi con una femmina della F1, ottenendo
anche femmine con occhi bianchi.
Pertanto il gene per il colore degli
occhi è presente solo sul cromosoma X, e il cromosoma Y in generale
porta pochissime informazioni genetiche.