lunedì 20 maggio 2013

Eccezioni alle leggi di Mendel

Carl Correns
Nel 1866 Mendel espose la sua teoria genetica nel “Saggio sugli ibridi”, ma ben 34 anni dopo, nel 1900, fu riscoperto dal botanico tedesco Carl Correns, il quale arrivò alle stesse conclusioni dell'abate austriaco. Agli inizi del Novecento, furono condotte numerose ricerche per confermare la validità delle leggi di Mendel da altri scienziati, fondando la genetica classica, ovvero il ramo della biologia che si occupa di sviluppare i fondamenti del monaco agostiniano.








I criteri dello scienziato non sempre si rivelarono semplici e lineari, arrivando a scoprire per esempio che gli effetti fenotipici di un gene sono influenzati anche dagli altri presenti nell’organismo o dall’ambiente.

Ronald Aylmer Fisher
Però nel 1936 un genetista britannico, Ronald Aylmer Fisher, dimostrò che il padre della genetica aveva manipolato in precedenza i risultati delle sue ricerche sugli incroci fra le diverse piante di pisello per rendere la sua ipotesi corretta (la quale lo è veramente, ma i risultati sono troppo perfetti).











Le mutazioni sono cambiamenti dell’assetto genetico

Hugo de Vries
Nel 1902 il biologo olandese Hugo de Vries, uno dei tanti scienziati che arrivò alle stesse conclusioni di Mendel, condusse esperimenti sulla pianta “rapunzia a grandi fiori” (Oenothera lamarckiana) per studiare i fenomeni dell’eredità mendeliana, scoprendo una novità: l’apparizione di caratteri non presenti nei genitori o negli antenati.

Rapunzia a grandi fiori (Oenothera lamarckiana)













Egli ipotizzò che tali caratteri erano dovuti al cambiamento improvviso nei geni che li codificano, chiamato mutazione, e definendo gli organismi affetti da questa alterazione mutanti.
Le mutazioni possono essere vantaggiose quando favoriscono l’organismo che le porta, come per esempio la tolleranza al lattosio (circa 10000 anni fa), dando la possibilità all’uomo di sopravvivere cibandosi di latte ed i suoi derivati, o la mimetizzazione in alcuni animali; invece le mutazioni sono svantaggiose se sfavoriscono l’essere la specie come l’albinismo e la PKU o Fenilchetonuria, malattia che prevede alti tassi di fenilpiruvato (prodotto metabolico della fenilalanina) nelle urine e fenilalanina nel sangue, dovuta ad una mutazione recessiva di un gene localizzato nel cromosoma 12.