I
minerali in natura si presentano con grandezze enormemente variabili:
infatti alcuni non sono visibili nemmeno al microscopio, altri
raggiungono il metro di lunghezza o più. Però molti minerali si
formano anche in spazi e tempi ridotti, cosicchè non conservano la
loro forma equilibrata. Pertanto per riconoscerli si possono
sfruttare le loro proprietà fisiche, anche se è preferibile
l'analisi chimica con tecniche più raffinate.
Comunque,
le principali caratteristiche fisiche dei cristalli sono le seguenti:
1)
Il colore di un minerale dipende principalmente dalla propria
composizione chimica, ma anche da impurità al proprio interno,
creando diverse varietà dello stesso minerale, come il quarzo
(SiO2),
il quale può essere incolore, bianco, rosa, violetto o nero;
come
l'ematite (Fe2O3),
la quale può essere nera, rossa o bruna, ma se strofinata su una
piastrella di porcellana non vetrinata (piastrella per striscio), la
polvere (striscio) sarà sempre bruno-rossastra;
3)
Il peso specifico che è il rapporto tra il peso (P non m) del corpo
e il peso di un uguale volume di acqua distillata alla temperatura di
14°C;
4)
La sfaldatura che è la proprietà di alcuni minerali di sfaldarsi
lungo piani di debolezza, come nel caso delle miche;
5)
La durezza, ovvero la resistenza di un cristallo ad opporre
resistenza quando viene scalfito o abraso, grandezza che si misura
con la scala Mohs, costituita da 10 minerali posti in ordine in base
al loro grado di durezza.
6)
La lucentezza dipende dalla riflessione della luce da parte del
minerale: essa può essere metallica se viene riflessa direttamente,
ma se prima viene anche assorbita dal corpo, allora è definita
non-metallica (vitrea, adamantina e grassa);
7)
La temperatura di fusione, ovvero quando il reticolo cristallino si
sfalda, specifica di ogni cristallo.
Altre
caratteristiche fisiche che interessano solo alcuni minerali sono il
magnetismo (magnetite), la fluorescenza (fluorite), la birifrangenza
(calcite), e la radioattività (uranio).
Approfondimento:
i cristalli più grandi al mondo.
È la grotta di Naica, in Messico,
a detenere questo primato. Infatti, a 300 metri di profondità, sono
stati scoperti giacimenti di cristalli di selenite, una varietà di
gesso. Tali minerali in questo luogo possiedono un'altezza massima di
10 metri ed una larghezza di 2 metri. Essi si sono formati attraverso
una reazione chimica fra le acque termali ricche di solfuri e molto
calde (52ºC) e le acque fredde e ricche di ossigeno che si
infiltrarono dall'esterno, ossidando gli ioni solfuro in ioni
solfato. Infine ľunione di ioni solfato e ioni calcio crearono i
cristalli di solfato di calcio, costituenti questi enormi minerali.