mercoledì 2 ottobre 2013

La terra primordiale


Circa 4,6 miliardi di anni fa una nebulosa (insieme di materiali rarefatti e distribuiti in uno spazio molto esteso) originò il Protosole, e quindi il nostro primordiale sistema solare, mentre altri frammenti si agglomerarono fra loro, originando i pianeti, fra i quali la terra (circa 4,5 miliardi di anni fa). Le rocce terrestri più antiche risalgono a 4,2 – 3,8 miliardi di anni, ritrovate in giacimenti come la Groenlandia; ma come mai non rimangono più tracce di rocce prima di 4,2 miliardi di anni fa? In quel periodo era presente un'ininterrotta pioggia di planetesimi (oggetti rocciosi primordiali) che colpirono i pianeti fino a 3,8 miliardi di anni fa, facendo sì che le rocce, a causa dell'impatto di questi corpi celesti si frantumassero o si fusero per l'enorme energia cinetica che questi corpi possedevano. Le prove di questo bombardamento le troviamo sulla luna, ovvero i famosi crateri lunari, mentre quelli terrestri sono stati cancellati da agenti esterni. Nel frattempo la terra cominciò ad aumentare la propria temperatura per tre cause principali: 

1) Ogni planetesimo che impattava, trasformava la propria energia cinetica in energia termica, in parte dissipata nello spazio, ma anche assorbita; 
2) Le parti interne del pianeta venivano sempre più compresse, incrementando notevolmente il proprio calore, il quale si dissipava a fatica, data la scarsa conduttività delle rocce; 
3) Infine la radioattività di alcuni elementi (uranio e torio soprattutto) faceva emettere atomi che venivano assorbiti dalle rocce, trasformando l'energia cinetica degli atomi in energia termica.